L’architettura delle stazioni di servizio, specialmente nel passato, era spesso esempio di creatività e originalità. Non solo in occidente, ma anche nei paesi orientali, come testimoniano alcuni impianti costruiti il secolo scorso in Iran (o, come si diceva allora, in Persia!).
Le prime stazioni di servizio in Persia
Non ci sono chiare informazioni circa la prima stazione di servizio costruita nel paese, ma le notizie riguardo alla prima automobile apparsa in Iran, importata dallo Scià Mozaffar al-Din Shah Qajar, indica che il petrolio era originariamente acquistato dalla Russia.
Al momento della nascita della Anglo-Persian Oil Company (l’odierna BP), circolava nel paese un numero limitato di automobili; i prodotti petroliferi erano venduti in appositi negozi con i nomi di Pars petrol e Nakhli kerosene.
La maggior parte delle prime stazioni di servizio iraniane avevano la stessa struttura, e le poche informazioni disponibili sono tratte dal “Iran and Tehran Guide Book”, pubblicato nel dicembre 1951 dall’ufficio geografico dell’esercito iraniano, sotto la supervisione del generale Razmara.
Per Teheran, erano indicati 10 impianti:
1- Pahlavi Street, Gomrok crossroad.
2- Shahreza Street.
3- Rey Street.
4- Boozarjomehri Street.
5 – Darvaze Shemiran street, Jelo khan Majles.
6- Sa’di street, Darvaze Dolat.
7- Nezami street, vicino a Baghshah.
8- Edam square.
9- Hafez Street, Yoosefabad cross road, Shahreza.
10- Darvaze Ghazvin, Karaj old road.
Attualmente, l’esempio meglio conservato è la stazione di servizio Darvaze Dolat, la terza costruita nella capitale nel 1941 e oggi diventata un Museo.
La struttura
Molti degli impianti era costituita da tre stanze di circa 14 mq. L’edificio aveva un’entrata principale, costruita con mattoni che formavano un arco massiccio, decorato con mosaici e piastrelle colorate; lo sesso arco era inoltre visibile in cima a tutte le finestre. Questa zona era utilizzata come ufficio del direttore, che utilizzava un’ampia vetrata al centro dell’ingresso per sorvegliare le attività della stazione. La stanza era dotata anche di casseforti ignifughe.
L’ambiente sulla destra era invece utilizzato come dormitorio per il personale; ognuno aveva il proprio armadietto personale.
Lo spazio sulla sinistra ospitava il materiale elettrico ed aveva una funzione tecnica; negli anni ’80 fu aggiunta la “sezione kerosene”, dove avveniva la vendita di olio motore e, appunto, kerosene.
Decorazioni
Come accennato in precedenza, l’edificio ha un ingresso principale con arco decorato con tessere di Mosaico, e piastrelle multicolori sopra gli infissi delle finestre.
Un simbolo giallo-verde della BP è visibile nell’architettura dell’edificio, formato da file di piastrelle montate sopra le finestre e attorno ai telai delle porte.
Spesso i loghi BP furono poi rimpiazzati dal simbolo della National Iranian Petroleum, dopo la nazionalizzazione del settore.
Materiali di costruzione
Il materiale più utilizzato sono mattoni inglesi con incastri di cemento e ghiaia. I muri interni sono stuccati con dell’intonaco.
Inizialmente vi era solo un punto di rifornimento con due distributori di benzina; successivamente il numero di postazioni e di pompe aumentò, e negli anni ’70 furono installate anche le pensiline.
Vi sono inoltre dei cordoli arancioni e neri (talvolta gialli e blu) per rendere l’impianto facilmente visibile anche a distanza.
Ida Mofakhami & Hojat Mohsenhaqiqi