Surflex – Le frizioni Made in Italy

Breve storia dell’unica industria italiana che si occupa solo di frizioni

Quando Giuseppe Rimoldi, nel 1950, metteva le basi dell’attuale Surflex, stava iniziando a realizzare il suo sogno di dedicare alle frizioni la sua precedente esperienza nella meccanica.

Immaginava già frizioni centrifughe e a dischi per la nascente industria motociclistica italiana del dopoguerra; c’erano fabbriche di aerei da riconvertire – Aermacchi, Aerocaproni e Piaggio – e c’era un gran bisogno di veicoli agili ed economici per il trasporto di cose e persone. Così era incominciata l’epopea Italiana! I cinquantini di Morini e Minarelli motorizzavano i telai di valenti e ingegnosi produttori; nel frattempo, la Piaggio lanciava la Vespa, che ancora oggi desta l’interesse dei collezionisti e la fantasia degli ideatori di “modifiche”.

Un cartello della collezione Fisogni

In quel clima di rinascita, la Surflex iniziava la sua attività, mossa dal fervore e dalle capacità del fondatore e stimolata anche dai contatti con grandi personalità; tra questi, Lino Tonti, Vittorio Minarelli, Franco Morini, Carcano, Todero, Helmin, Wolf e Sucker, i fratelli Benelli, Taglioni, Lambertini, Magni e Corrado Agusta, Villa, Morbidelli, Miglioli, Marconi…

In questo rapido sviluppo, importanti furono le attività con le moto inglesi e tedesche; ciò destò anche l’interesse di Soichiro Honda e della nascente industria giapponese.

Nel 1967 fu realizzato il primo disco sinterizzato, sperimentato sulla MV Agusta del campionissimo Giacomo Agostini!

Negli stessi anni, tante piccole aziende agricole si modernizzavano; si sentiva l’esigenza di sostituire gli attrezzi a trazione animale con macchine moderne e di ridotte dimensioni, da usare in terreni ristretti e non pianeggianti. La Surflex si lanciò anche in questo campo; nacquero così nuove frizioni coniche e a dischi da dedicare a macchine per colture specifiche come vigneti, oliveti e frutteti in tutto il mondo.

Ducati, Benelli, Moto Guzzi, MV Agusta, KTM, Morbidelli, Maico, Laverda, Moto Morini, Zündapp, SWM, Malanca, Puch… la Surflex offriva i propri gruppi frizione alle fabbriche di tutta Europa!

L’azienda, nel frattempo, metteva a punto nuove tecniche e nuovi materiali, che attirarono l’attenzione dei reparti corse di diverse case automobilistiche e motociclistiche – inclusa l’Alfa Romeo. L’attività si espanse in nuovi settori come macchine utensili, imbarcazioni, kart, macchine movimento terra e autogru.

Così la gamma si arricchiva fino a raggiungere i circa 15000 articoli odierni, tutti studiati e prodotti in Italia direttamente dalla Surflex; una storia lunga 70 anni che recentemente ha portato a Surflex il riconoscimento di Marchio Storico.

L’azienda ha mostrato anche un importante attenzione al territorio e alla cultura, sostenendo nel 2022 la “Giornata dei Motori” organizzata dal Museo Fisogni per celebrare l’adesione del Comune di Tradate all’importante realtà di Città dei Motori.

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