Diario di viaggio – Avventura in Iran! 5^ puntata

GIORNO 5

Oggi sveglia presto: prima della fiera, visiteremo il Golestan Palace, una delle maggiori attrazioni di Teheran, forse il più bello dei palazzi reali degli antichi Scià.

Ida ci accompagna nel centro storico, dove però scopriamo che il palazzo non apre alle 8.00, ma alle 9.00! Occupiamo il tempo visitando l’antico bazar della zona. Per la verità, qui è come se fosse domenica mattina, i negozi sono chiusi e non c’è nessuno in giro. Si respira un’atmosfera surreale, magica, mentre passeggiamo tra queste caratteristiche viuzze deserte. “Non avete idea di quanto sia affollato durante la settimana”, ci dice Ida. Ma anche così, ha il suo fascino. Visitiamo un negozio di tappeti, semi-aperto, in cui il proprietario ci mostra i frutti del suo lavoro.

Alle 9.00, entriamo finalmente nel palazzo. Il complesso, pur circondato da moderni palazzoni, è spettacolare. I muri ricoperti di ceramiche adornano esternamente le pareti del “Golestan”. La sala dell’incoronazione, con pregiati marmi, è davvero mozzafiato.

L’enorme sala delle udienze è preceduta da ambienti incredibili, le cui pareti sono adornate da piccoli specchi. Una forma decorativa mai vista in occidente, e nata quasi per caso. Come ci spiega Ida, lo Scià Nasser Al Din aveva ordinato dei pregiati specchi dalla Francia. Giunti in frantumi dopo il trasporto via nave, aveva deciso di utilizzarne i pezzi per decorare le pareti del palazzo, dando loro un aspetto davvero unico!

Tra antichi oggetti e spazi sfarzosi, notiamo anche alcuni spazi più “occidentali” frutto del gusto moderno durante il regno dell’ultimo Scià negli anni ’50.

È giunta però l’ora di tornare alla fiera. Uscendo dagli splendidi giardini del palazzo, ci prendiamo un caffè in attesa del taxi. Buono, forse anche meglio di tanti altri assaggiati in alcuni paesi europei.

Il tassista, al volante di una vecchia auto con evidenti problemi di convergenza (per andare dritti, il volante è vistosamente girato a sinistra), ci porta a destinazione. Raggiungiamo il nostro stand, dove abbiamo anche un interessante meeting con il manager di una compagnia locale.

Al pomeriggio ci attende il locale Gas Station Museum, dove avremo un incontro con alcuni studenti dedicato al tema dei musei industriali. Nel viaggio verso il museo, situato in un’antica stazione di servizio, ascoltiamo di nuovo musica italiana, ancora una volta di cantanti a noi sconosciuti, alternati ad esotici pezzi locali.

Nicolò Fisogni durante la conferenza

Il Gas Station Museum, proprio quello che ci ha invitati in Iran, è situato in uno storico edificio orientaleggiante, un tempo appartenente alla BP. Le pompe di benzina, perlopiù degli anni ’50 e ’60 (ma c’è anche una bella Satam anni ’20), sono situate nel piazzale della vecchia stazione di servizio, assieme ad alcuni veicoli storici: uno scuolabus, una Mercedes, una vecchia Peugeot e un iconico Maggiolino rosso, oltre ad una motocicletta e a tante latte d’olio. L’atmosfera ricorda quasi – ovviamente più in piccolo – quella del vecchio Museo dei Trasporti di Ranco, con i pezzi storici esposti all’esterno e perfettamente contestualizzati. (A questo proposito, lo sapevate che Francesco Ogliari, fondatore del museo di Ranco – oggi esposto a Volandia – era un grande amico di Guido Fisogni?).

All’interno lo spazio è piccolo ma molto ben organizzato, con tante informazioni interessanti e qualche installazione davvero particolare (c’è perfino una sorta di “simulatore” di rifornimento, per mostrare ai bambini il meccanismo dei serbatoi).

Arrivano gli studenti, di tutte le età, e gli altri speaker che intervengono all’incontro. L’evento inizia, e ci sentiamo un po’ emozionati quando le note dell’Inno di Mameli suonano prima dell’inno nazionale iraniano. Del resto, è la prima volta che “Fratelli d’Italia” suona per noi e per il nostro museo! L’incontro è molto interessante, con diversi spunti di riflessione, e grazie all’aiuto del nostro bravo interprete (che ci traduce dall’iraniano all’inglese) tutto si svolge senza difficoltà.

Al termine, vengono distribuiti degli attestati di partecipazione, e veniamo trattati quasi come delle superstar. Studentesse e studenti vogliono a tutti i costi una foto con i due italiani… Siamo davvero così interessanti?

Foto di gruppo al termine dell’evento

Finito l’incontro, ci attendono gli amici di Ida, che ci vogliono far visitare una piccola mostra d’arte. In fretta, perché il taxi ci attende! Siamo in quattro più l’autista, e mi devo sedere davanti… devo ammettere che viaggiare nel sedile anteriore, con il finestrino abbassato in mezzo al traffico iraniano è davvero un’esperienza terrificante!

Il tassista, come molti che abbiamo incontrato in questi giorni, conosce poche parole d’italiano, perlopiù nomi di calciatori e squadre di Serie A: Buffon, Del Piero, Gattuso, Totti e Maldini sembrano essere davvero popolari. La squadra più nota? Probabilmente il Milan, ma anche Inter e Juventus sembrano avere un certo seguito… e pensare che agli ultimi mondiali l’Iran si è qualificato e l’Italia no!

La rassegna che visitiamo, all’interno di una tipica casa iraniana, è una serie di statuette a tema “bestie”: tante ceramiche che raffigurano figure quantomeno bizzarre. Il piccolo spazio è pieno di gente, e oltre all’artista incontriamo anche il direttore generale dei musei in Iran!

Ida ci raggiunge, e con due taxi decidiamo di visitare alcuni giardini storici. Al solito, però, il traffico non perdona. La visita – purtroppo – salta, e andiamo direttamente a cena. Il ristorante questa volta è più elegante e ricercato. Il kebab, meno “rustico” rispetto all’altra sera, è comunque molto buono, accompagnato da olive preparate con una salsa tipica.

Tornando in Hotel, avvistiamo per strada una moderna 500 rossa. Niente di speciale, se non fosse che è la prima auto italiana che vediamo da quando abbiamo lasciato Malpensa!

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Marco Mocchetti

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