Come si faceva benzina negli anni ’30? Scopriamolo attraverso un articolo del Touring Club Italiano del 1931!
Agosto 1931; oggi i distributori di benzina “si sono diffusi in ogni angolo d’Italia e tutti ne conoscono e apprezzano i molteplici pregi. Le colonne di distribuzione vengono normalmente collocate sopra un marciapiede all’esterno dell’edificio e, quando è possibile, alla distanza di due o tre metri dalla facciata.
Il numero dei distributori dipende, oltre che dalla quantità della clientela, dalle qualità di benzina che si offrono in vendita”.
Diffusi sono anche i “distributori di olio. L’olio si vendeva una volta in latte come la benzina: si vendeva a peso”. “Poi son venute le installazioni esterne stabili, ed ora si è giunti ai chioschi e ai carrelli, a cui gli olii giungono sotto pressione per condutture sotterranee.
Alcuni tipi di questi modernissimi distributori d’olio hanno nella parte superiore tubi di vetro contenenti i diversi campioni, attraverso i quali si vedono salire a regolari intervalli e con velocità diversa a seconda della densità grosse bolle d’aria”, in modo tale che, come per la benzina che riempie i cilindri in vetro, “si ha l’impressione che gli oli siano in continua circolazione: ciò che non è”.
L’olio viene poi “versato in apposite bottiglie di vetro dosate e da queste nella coppa del motore”. “All’esterno di una stazione di servizio che si rispetti non possono mancare i distributori d’acqua per il riempimento dei radiatori”.
“Diciamo ora dei distributori d’aria. Dopo il rifornimento dei carburanti la gonfiatura degli pneumatici è il servizio più frequentemente richiesto”, ed esistono quindi diversi sistemi, “dalla pompa a mano alle pompe a pedale e da queste al piccolo compressore elettrico montato su carrello”.
Tratto dall’Archivio del Museo Fisogni
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