Storia del logo di una delle più grandi compagnie petrolifere del Medio Oriente
Sin dal 1941, la National Iranian Oil Company (NIOC) è stata responsabile dell’organizzazione e delle politiche dell’industria petrolifera iraniana, incluse le attività di esplorazione, perforazione, ricerca e sviluppo, oltre che delle esportazioni di petrolio e gas.
Si tratta di una delle maggiori compagnie petrolifere al mondo, con ingenti riserve di idrocarburi. Con lo sviluppo tecnologico del settore, anche la NIOC si è evoluta, arrivando a coordinare le politiche nazionali e internazionali iraniane in campo energetico.
Secondo l’articolo 44 della Costituzione iraniana, la NIOC svolge la propria azione attraverso la creazione di imprese economiche a cui delega competenze nei vari settori, supervisionando le attività dell’industria petrolifera nel loro complesso.
Primo logo: il Leone, la Torcia, il Triangolo
La moderna National Iranian Oil Company (Sherkat-e Melli-ye Naft-e Īrān) rimpiazzò la Anglo-Persian Oil Company (APOC, controllata dalla BP) nel 1951, dopo la decisione unanime del parlamento iraniano per la nazionalizzazione dell’industria petrolifera.
Analizziamo ora il primo logo della compagnia, utilizzato dagli anni ’50 ai primi ’80, ossia durante il regno dello Scià Reza Pahlavi e nei primi anni della Rivoluzione islamica.
Tre erano gli elementi utilizzati per il design del marchio; essi sembrano essere ispirati alle antiche origini del popolo persiano, una tradizione particolarmente sentita all’epoca della monarchia e del nazionalismo iraniano.
Il primo era il leone, all’epoca simbolo dell’Iran e della sua ricca storia. Infatti, la coppia “Leone e Sole” (Šir-o xoršid) era uno dei principali emblemi del Paese, presente anche sulla bandiera nazionale prima della Rivoluzione del 1979.
Il secondo elemento era la torcia; si tratta ovviamente di un simbolo del carburante, ed era utilizzato anche dall’americana Amoco.
In qualche modo, inoltre, rimandava al sole presente sulla bandiera iraniana, appunto accoppiato al leone come accennato sopra.
Potrebbe inoltre trattarsi di un riferimento a Mithra (divinità delle alleanze, dei controatti e, ovviamente, del sol levante), simbolo della pietà e di un corretto rapporto con gli dei, che costituiva un punto importante dell’antica cultura iraniana. La base della torcia, inoltre, ricorda l’architettura di Persepoli, antica capitale dell’Impero Persiano (Achemenide).
L’ultimo elemento è la cornice triangolare. Questa semplice forma geometrica alluderebbe ai tre insegnamenti primari di Zarathustra (l’antico profeta persiano): l’importanza dei buoni pensieri, delle buone parole e delle buone azioni.
Il logo era visibile su tutti i prodotti della NIOC: olio motore, insetticida, lubrificanti, eccetera.
Secondo Logo: dal Corano al petrolio
Anche dietro all’attuale simbolo dell’azienda vi è una storia interessante.
Lo stesso designer parla, ancora una volta, di tre temi principali alla base della sua realizzazione.
Il primo elemento è simile ai caratteri لا، لا , che significano “no” in lingua araba. Si tratta di parte di un verso del Corano, il libro sacro all’Islam, traducibile come “né orientale, né occidentale”.
All’inizio della Rivoluzione islamica, i sentimenti religiosi e nazionalisti prevalenti nel paese furono tra le ragioni che spinsero le autorità a prendere le distanze da influenze sia orientali che occidentali.
A quei tempi, durante la Guerra Fredda, questi sentimenti di indipendenza e sovranità nazionale erano condivisi da tutti i paesi cosiddetti “Non allineati”.
Il secondo elemento del logo è una decorazione in Arabesque (Eslimi in lingua Farsi), una forma d’arte tipica della cultura iraniana e islamica, che rappresenta la crescita e lo sviluppo dell’economia.
Il terzo e ultimo elemento è un simbolo del carburante, la fiamma, a sottolineare il settore di attività della compagnia.
Ida Mofakhami & Hojat Mohsenhaqiqi