Insegne
La concorrenza fra marche
Torna indietroFuori dal droghiere o dall’emporio apparvero anche le targhe dei produttori di kerosene; officine e posti di rifornimento iniziarono con cartelli o con targhe indicanti genericamente la merce in vendita, cui si aggiunsero poi quelle legate a qualche marchio preciso. Fu comunque un processo lento rispetto ad altri settori merceologici la cui clientela era agli inizi ben più vasta: negli Stati Uniti, dove la circolazione era già una cosa seria, i primi segni di concorrenza fra marche di benzina si ebbero all’inizio del Novecento; più serrrata la lotta fra i produttori di olio lubrificante che già ai primi del secolo, almeno in America, piazzavano le loro targhe pubblicitarie. Non tutte le targhe erano in smalto porcellanato: si utilizzò anche la serigrafia su lamiera e la litografia su latta; ma, almeno per esterni, lo smalto non aveva rivali in quanto a effetto e durata. In campo petrolifero o motoristico, il fenomeno “targhe” rimase contenuto, negli Usa, fino al 1905 circa; in Europa c’era da aspettare almeno un altro decennio prima di vedere le pareti esterne di garages e officine o l’ambiente dei posti di rifornimento riempirsi di targhe. Ma quando si scatenarono i produttori di benzina, di olio e altri prodotti per automobile, affiancati da quelli di pneumatici e altri accessori, un diluvio di lucidi colori prese ad aggredire l’automobilista che si fermava a rifornirsi.