Diario di viaggio – Avventura in Iran! 2^ puntata

GIORNO 2

Al mattino abbiamo un paio d’ore libere, che decidiamo di trascorrere esplorando i dintorni dell’hotel. È quasi tutto chiuso perché, ci ha spiegato Ida, oggi è una festa religiosa.

Camminando lungo l’ampio viale alberato, ci ritroviamo inaspettatamente davanti ad un ampio parco. Verde, ordinatissimo, con inservienti dediti a manutenzione e irrigazione. Tra bambini che giocano con gli irrigatori e qualche gatto “spaparanzato” al sole, arriviamo al centro del parco, dove un grande laghetto con una fontana completa l’idilliaco quadretto.

Vediamo da fuori (come detto, è festa ed è tutto chiuso) il museo d’arte, con una scultura di Arnaldo Pomodoro, il museo dei tappeti persiani e le federazioni nazionali di scacchi e badminton. Tra palazzoni ed edifici tradizionali, ritroviamo fortunatamente la strada da cui siamo venuti e torniamo in albergo. Ci attende l’accompagnatore di oggi per gli appuntamenti della giornata.

Prima tappa dalla nostra Ida, che ci presenta l’artista che ha realizzato le repliche in 3D di alcuni dei nostri oggetti (più pratico ed economico fare delle repliche che portare gli originali!), che tra una tazza di tè e un biscottino ci illustra il suo lavoro.

Poi ci rechiamo fuori città, nel moderno centro ricerche petrolifere: un moderno ed elegante complesso immerso nel verde. Anche qui, tanti gatti (gli iraniani, ci spiegano, li trattano bene!) e sullo sfondo – inaspettatamente – la sagoma delle montagne innevate. Qui ci attende un manager della NIOC (la società petrolifera statale proprietaria del museo che ci ha invitati), che ci invita al pranzo organizzato in occasione di una serie di incontri B2B tra aziende iraniane e russe (!).

Marco Mocchetti (a sinistra) e Nicolò Fisogni (al centro) incontrano Mr. Mehrabi (a destra), il manager NIOC, al centro ricerche petrolifere

Pranzo ottimo, a base di pietanze locali: una zuppa con pollo e verdure, a seguire carne di pecora servita con riso, verdure e un fantastico yogurt acido. Tutto molto buono, ma anche (troppo) abbondante! Sperando di non avere offeso nessuno avanzando una parte del riso (in molti paesi, si sa, lasciare del cibo significa non aver gradito), scambiamo una piacevole chiacchierata sulla cultura e la storia dei nostri paesi, e dei nostri rispettivi musei.

Riprendiamo l’auto e torniamo verso Teheran. Ovunque è uno sventolio di bandiere nazionali, palazzi più o meno moderni… e traffico ovviamente caotico!

Terza tappa, la fiera. Anche qui, c’è un ingorgo, ma riusciamo rapidamente ad entrare. Pensavamo di dover semplicemente posizionare i pochi oggettini che siamo riusciti a portare, ma qui è ancora un gran via vai. Tra polvere e operai, i lavori di allestimento sono ancora in pieno svolgimento. Gli stand sono moderni e impattanti, niente da invidiare rispetto alle fiere italiane a cui abbiamo partecipato. Il nostro spazio, con una bella scritta riportante il nostro logo, è proprio all’ingresso, ospitato negli spazi dello stand principale della fiera, quello della NIOC.

L’attesa è un po’ lunga, ma finalmente posizioniamo i nostri oggetti nella vetrina. Non sono pezzi di grande pregio (la burocrazia doganale ci ha scoraggiati dal portare cose più preziose), ma nella teca sono ben valorizzati. Anche le copie in 3D degli oggetti, primo fra tutti il grande omino Michelin, riprodotto in dimensioni maggiori rispetto all’originale, sono finalmente al loro posto.

Torniamo in hotel per qualche ora, poi il nostro autista torna a prenderci. Recuperiamo Ida, reduce da una giornata di duro lavoro alla fiera, che ci accompagna a cena in un quartiere alla moda, con tanti negozi e ristoranti e molti giovani.

Ci gustiamo un buon hamburger e un fresco mojito (ovviamente analcolico) e passeggiamo in questa zona deliziosa, in cui si trova anche il negozio preferito della nostra accompagnatrice, specializzato in… formaggi! Ci stupiamo di trovare un negozio che vende prodotti occidentali: Mars, M&M’s, Pringles, e perfino la Nutella!

Dopodiché, torniamo in albergo per la seconda notte nella capitale iraniana.

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Marco Mocchetti

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